I si canto trist - Lluís Llach

Jo no estimo la por, ni la vull per a demà,

no la vull per a avui, ni tampoc com a record;

que m’agrada els somrís

d’un infant vora el mar

i els seus ulls com un ram d’il·lusions esclatant.

I si canto trist

és perquè no puc

esborrar la por

dels meus pobres ulls.

Jo no estimo la mort

ni el seu pas tan glaçat,

no la vull per a avui, ni tampoc com a record;

que m’agrada el batec d’aquell cor que, lluitant,

dóna vida a la mort

a què l’han condemnat.

I si canto trist

és perquè no puc

oblidar la mort

d’ignorats companys.

Jo no estimo el meu cant, perquè sé que han callat

tantes boques, tants clams, dient la veritat;

que jo m’estimo el cant

de la gent del carrer

amb la força dels mots

arrelats en la raó.

I si canto trist

és per recordar

que no és així

des de fa tants anys.

Non amo la paura, né la voglio per domani,

Non lo voglio per oggi, né come ricordo;

Mi piacciono i sorrisi

di un bambino in riva al mare

ei suoi occhi come un mazzo di illusioni prorompenti.

canto tristemente

è perché non posso

cancellare la paura

dai miei poveri occhi

Non amo la morte

nemmeno il suo passo gelido,

Non lo voglio per oggi, né come ricordo;

che mi piace il battito di quel cuore che, combattendo,

dà vita alla morte

a cui è stato condannato.

canto tristemente

è perché non posso

dimentica la morte

di compagni sconosciuti.

Non amo il mio canto, perché so che hanno taciuto

tante bocche, tante grida, dicendo la verità;

che amo cantare

della gente di strada

con la forza delle parole

radicato nella ragione.

canto tristemente

è ricordare

che non è il caso

per tanti anni.