Las últimas habitaciones - Marea

Se apoyaron en mi quicio y coroné

Sus cabezas con tormentas

Y para trapos quedaron las colchas

Después de perder la cosecha

Y me duelen, y les duelo

Cuando afilo el vidrio que rasga su vientre

Se avergüenza el deshollinador

De dejar el camastro rusiente

Tan rusiente

Si me confieso inocente volverán

A lacerarme el costado

Germinarán azabaches ladrillos

Edificarán el Calvario

Se desvisten las rameras

De mantillas rojas y cauces serenos

Y barrunta el estómago que

Volverán los erizos hambrientos

Juntos hicimos con cuchillos ese hogar

Que se otoñaba con hogazas cada vez

Que la desdicha lo embestía para entrar

A revolver

Se desteñirán la rabia y el pelaje

Se agrietarán en los estíos

Y, harto de bregar soltando correajes

Dormitaré entre el gentío

Cociné mis migrañas

Con los hornos a todo gas

Y nos dimos un festín de intestinos

Regamos la grama, quisimos vagar

Si appoggiarono al mio cardine e io incoronai

Le loro teste con le tempeste

E le trapunte sono state lasciate per gli stracci

Dopo aver perso il raccolto

E loro mi hanno ferito, e io ho ferito loro

Quando affilerò il vetro che le squarcia il ventre

Lo spazzacamino si vergogna

Per lasciare la cuccetta in fiamme

così caldo

Se confesso di essere innocente, torneranno

laceri il mio fianco

Germineranno i mattoni a getto

Costruiranno il Calvario

le prostitute si spogliano

Di mantiglie rosse e alvei sereni

E lo stomaco lo sente

Torneranno i ricci affamati

Insieme abbiamo fatto quella casa con i coltelli

Che cadeva con i pani ogni volta

Quella disgrazia lo ha attaccato per entrare

mescolare

La rabbia e la pelliccia svaniranno

Si spezzeranno nelle estati

E, stanco di lottare per rilasciare le cinture

Sonnecchierò tra la folla

Ho cucinato le mie emicranie

Con forni a gas

E abbiamo fatto una festa di intestini

Abbiamo innaffiato l'erba, volevamo vagare