Me corten la lengua - Marea
С переводом

Me corten la lengua - Marea

  • Альбом: Las aceras estan llenas de piojos

  • Anno di rilascio: 2007
  • Lingua: spagnolo
  • Durata: 4:08

Di seguito il testo della canzone Me corten la lengua , artista - Marea con traduzione

Testo " Me corten la lengua "

Testo originale con traduzione

Me corten la lengua

Marea

Оригинальный текст

Me dijiste «píntame» y pinté una luna

Luna de cuarto menguante con guante de podar

Que con la otra mano agita cacerolas

Con el ruido de las olas que las tiene enamorá

Y lloraste al verla: «imagínate que te pinto yo a ti

Un sol radiante y lo pongo delante pa' cuando no estés»

Que me corten el gaznate si no veo que se baten

Mariposas a tu andar

Si no lloro una bahía cuando estés loca perdía

De conmigo cojear

Te pedí que no me ataras y empezamos

Con los nudos en las manos, los grilletes y el bozal

Que más tarde, cuando el día ya no ejerza

Con la camisa de fuerza nos pondremos a bailar

Y trastabillar entre tanto pie que no sabe trabarnos

Ni sabe quitarnos las llaves del anochecer

Que mala muerte me venga o me rebanen la lengua

Si te quise querer mal

Tú me diste tanta fiebre, yo te di perro por liebre

Y nos quedamos en paz

Que si la noche se estaba encuerando no fue para verme

Lo que quería es cincuenta y la cama ¿con quién?, daba igual

Con troncos viejos que con calaveras, que esconden los dientes

Con dedos largos que nadie les queda para señalar

Con los muñones que escriben derecho en renglones torcidos

Con el olvido que siempre se acuerda de resucitar

Con los relojes que me echan las cuentas y no han entendido

Que no me he rendido, quise fracasar

Que me ronden moscardones al olor de los cajones

Que una vez cerré por ti

Si palpitan cremalleras al compás de primaveras

Que no las quieren abrir

Que se caiga el sol a cachos, y con él el dios borracho

Que te quiso hacer sufrir

Que te echó su mal aliento que yo transformé en cemento

Para hacerte sonreír

Перевод песни

Mi hai detto "dipingimi" e io ho dipinto una luna

Ultimo quarto di luna con guanto da potatura

Che con l'altra mano rimescola le casseruole

Con il rumore delle onde che li fa innamorare

E hai pianto quando l'hai vista: «Immagina che ti dipingo

Un sole radioso e te lo metto davanti quando tu non ci sei»

Lascia che mi taglino la gola se non li vedo litigare

Farfalle alla tua passeggiata

Se non piango quando sei pazzo, ho perso

di con me zoppicare

Ti ho chiesto di non legarmi e abbiamo iniziato

Con i nodi nelle mani, i ceppi e il muso

Che dopo, quando il giorno non regge più

Con la camicia di forza balleremo

E inciampo tra tanti piedi che non sanno come chiuderci

Non sa nemmeno come portare via le chiavi del calar della notte

Quella brutta morte mi viene o mi tagliano la lingua

Se volessi amarti male

Mi hai dato tanta febbre, ti ho dato un cane per una lepre

E rimaniamo in pace

Che se la notte si stava spogliando, non era per vedermi

Quello che voleva sono cinquanta e il letto, con chi?

Con vecchi bauli che con teschi, che nascondono i denti

Con le dita lunghe nessuno è rimasto a puntare

Con monconi che scrivono dritti su linee storte

Con l'oblio che ricorda sempre di risorgere

Con gli orologi che mi fanno i conti e non hanno capito

Che non mi sono arreso, volevo fallire

Quelle mosche mi perseguitano all'odore dei cassetti

Che una volta ho chiuso per te

Se le cerniere pulsano al ritmo della primavera

Non vogliono aprirli

Che il sole tramonti a pezzi, e con esso il dio ubriaco

che voleva farti soffrire

Che ti ha dato il suo alito cattivo che ho trasformato in cemento

per farti sorridere

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